Brandubh

Brandubh, in antico irlandese, significa “Corvo Nero”, ma non è noto a cosa si debba questo nome, tuttavia era un gioco molto apprezzato in Irlanda, tanto più che venne citato anche in due poemi famosi: nel Acallam na Senórach del 12° secolo e nel Abair riom a Eire ogh del 14° secolo, grazie ai quali sappiamo il numero di pedine con cui veniva giocato, sia il fatto che per vincere la partita il difensore deve portare il re in una delle quattro caselle d’angolo.
Oltre a questo, però, non è stato possibile ricostruire le restanti regole, quindi la loro ricostruzione è stata basata sulle regole del Tablut trascritte dal Carl Linneus nel 1721.

Nonostante le dimensioni ridotte del tavoliere e la velocità di gioco, il Brandubh propone un innegabile esercizio tattico e strategico dove il primo errore porta molto spesso alla sconfitta. Il numero esiguo di pezzi fa sì che ciascuno si trovi spesso sia a difendere che ad attaccare nello stesso momento; in queste condizioni è facile dimenticarsi uno di questi due compiti e rischiare di perdere.

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COME SI GIOCA AL GIOCO DA TAVOLO BRANDUBH

Le regole del gioco Brandubh sono abbastanza complesse e richiedono un attento studio del regolamento per essere comprese a pieno:

Si inizia disponendo i pezzi come da schema, i bianchi al centro attorno al re, gli attaccanti sulleposizioni laterali. Per facilitare il posizionamento iniziale, tutte le caselle interessate dal posizionamento sono state contrassegnate con simboli specifici, riportati anche sugli scudi delle pedine. Non è indicato chi debba muovere per primo, tuttavia molte fonti indicano che a fare la prima mossa siano gli attaccanti.

Entrambi i giocatori possono muovere un solo pezzo per turno. I pezzi si muovono in orizzontale o in verticale di quante caselle si vuole, senza mai combinare entrambi i movimenti nella stessa mossa, non ci si può muovere in diagonale, non si possono scavalcare altre pedine, proprie o altrui. Ci si sposta fintantoché ci sono caselle libere, difatti se una pedina ostruisce il passaggio alle altre per quella casella, ci si deve fermare per forza nella casella libera immediatamente prima di essa.

Per eliminare una pedina dal gioco viene utilizzata la “cattura per custodia”, ovvero il giocatore A deve circondare su due lati – in orizzontale o in verticale, non in diagonale – la pedina del giocatore B con due sue pedine (e viceversa).

La cattura avviene solo in seguito a un movimento specifico per chiudere a sandwich la pedina avversaria. Se, invece, si sposta la propria pedina in
mezzo a due pedine nemiche, la cattura non avviene, si tratta di un semplice spostamento.

La cattura della pedina avversaria, tuttavia, non è obbligatoria e può non essere fatta. Cattura simultanea: se con il movimento del pezzo si mettono in custodia più pezzi avversari scatta la cattura simultanea e tutti i pezzi  circondati con quel singolo movimento vengono eliminati dal gioco.

Posizionamento iniziale

Il re non può essere usato per catturare i pezzi degli attaccanti.
La casella centrale è definita Trono e le quattro caselle d’angolo della scacchiera sono definite Basiliche. In queste caselle può sostare solo il re, nessun’altra pedina né dei difensori, né degli attaccanti. Se il Trono è libero, è possibile passarci attraverso con una qualsiasi pedina per raggiungere l’altro lato della scacchiera, ma non fermarcisi.

Il Trono e le Basiliche sono caselle sempre ostili a qualunque forza, sia difensori che attaccanti, per cui è possibile utilizzarle come fossero occupate da pedine proprie per catturare le pedine avversarie.

La cattura non è valida utilizzando il bordo come pedina ostile.
Per catturare il re è necessario che gli attaccanti lo circondino su tutti e quattro i lati con le proprie pedine, oppure su tre lati utilizzando il Trono. Non è valida, invece, la cattura del Re utilizzando le Basiliche in quanto significherebbe sfruttare il bordo e questo va contro la regola del punto precedente.

Al termine di una mossa che precede la possibile cattura del re, il giocatore con gli attaccanti deve avvertire l’avversario della minaccia.
Qualora il re venga bloccato lungo un bordo e non sia possibile per il giocatore con i difensori liberarlo, la partita può essere conclusa di accordo tra i due giocatori per resa dei difensori. In caso contrario, si deve considerare che, pur essendo il re effettivamente bloccato, non può essere catturato. Questo può verificarsi anche con delle pedine che vengono bloccate lungo il bordo ma
senza essere davvero catturate. In una situazione del genere, secondo lo spirito del gioco il giocatore con gli attaccanti ha vinto, ma non secondo le regole.

Nel caso in cui il giocatore con i difensori riesca, nel suo turno, a creare una via di fuga diretta verso una Basilica in una mossa, deve annunciarlo. Se invece è il giocatore con gli attaccanti ad aprire tale via di fuga, l’altro può sfruttarla immediatamente. Il giocatore con gli attaccanti vince quando cattura il re. Il giocatore con i difensori vince quando riesce a portare il re in una delle Basiliche (una delle quattro caselle d’angolo).

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