“è intelligente ma non si impegna”…
“migliora la grafia”…
“mamma mia, ma quanti errori ortografici… non ci siamo…”

“ma per una volta! Stai fermo su quella sedia!”

Avete mai sentito queste parole pronunciate da un insegnate? Chi di noi no! Tante volte abbiamo fatto disperare quella classe ma in alcuni casi qualcuno non può proprio fare a meno di non impegnarsi (all’apparenza), scrivere in maniera comprensibile, stare fermo e concentrato su un esercizio. Non è colpa sua. Semplicemente, senza i giusti strumenti, non può.

Ho scelto di paragonare i DSA al “goblin” per vari motivi. Il primo è che sono molto diffusi ma poco riconosciuti, spesso nascosti o scambiati per altro (orchetti e goblin). Il secondo è che generalmente i DSA possono essere affrontati anche se numerosi se si hanno a disposizione le giuste “armi”, proprio come per i goblin. Tutto fumo e niente arrosto insomma.
Il terzo è che la diagnosi fa paura proprio come un mostro…ma in realtà non c’è nulla da temere se si è informati.

Mai sentito parlare dei DSA?

Se non conoscete questa sigla, non vi preoccupate, è comune ed in questo articolo proverò a fornirvi una conoscenza generale di questo spaventoso “goblin”!
DSA è l’acronimo di disturbi specifici dell’apprendimento che comprendono la dislessia (difficoltà nella lettura), la disgrafia (difficoltà nella grafia), disortografia (difficoltà nel rappresentare il linguaggio orale in forma scritta) e la discalculia (difficoltà nel riconoscere numeri, svolgere operazioni, lentezza nei calcoli).

Come riconoscere un DSA?

Se tu genitore, insegnante o tutor noti situazioni del tipo:

  • non riconoscere la propria calligrafia,
  • avere difficoltà a leggere ad alta voce e perdere facilmente il segno,
  • scrivere utilizzando caratteri diversi con numerosi errori ortografici,
  • eccessiva difficoltà a memorizzare tabelline,
  • difficoltà nel mantenere un elevato livello di concentrazione,

Potrebbero essere alcuni dei campanelli d’allarme sarebbe quindi opportuno richiedere una visita specialistica.
Per certificare i disturbi dell’ apprendimento è richiesto l’intervento di un neuropsichiatra e nel caso della dislessia questa può essere diagnosticata intorno ai 4/5 anni di età, nel caso della disgrafia e disortografia a partire dai 7 anni, nel caso della discalculia intorno agli 8 anni d’età.

dyslexia as a gift
Il cervello è una meravigliosa macchina e non funziona per tutti allo stesso modo.

Ma cosa fare se viene diagnosticato?

Niente paura. Non farti sopraffare da ansie o paranoie, anche se questa è una reazione normale e del tutto comprensibile. I disturbi dell’ apprendimento non sono un deficit cognitivo infatti il quoziente intellettivo non è assolutamente compromesso. Non si tratta di essere meno intelligente degli altri ma semplicemente si fa riferimento ad un diverso funzionamento che è importante conoscere. Per questo è opportuno informarsi sull’ argomento e rivolgersi ad un esperto (tutor DSA) che vi supporterà e consiglierà le giuste modalità per trasformare i punti di debolezza in punti di forza!

Non siete soli!

Infatti lo Stato italiano ha riconosciuto con la legge 170 del 2010 un fondamentale supporto per i DSA che prevede l’utilizzo di strumenti compensativi (ovvero di mezzi che facilitano l’abilità deficitaria come ad esempio la calcolatrice) oppure dispensativi (consentono al soggetto di non svolgere alcune attività come ad esempio il dettato) in particolar modo nel contesto scolastico (pretendetelo se non lo concedono di default).

Ma quali sono gli “oggetti magici” che possono essere di supporto all’apprendimento?

Uno degli strumenti più efficaci per stimolare le funzioni esecutive (attenzione, memoria, autoregolazione delle emozioni, inibizione cognitiva ovvero controllare o reprimere i nostri impulsi) che spesso sono deficitarie nei disturbi specifici dell’apprendimento, è soprattutto il gioco ed ho deciso di condividere con voi alcune mie varianti di giochi comuni ma con scopo terapeutico ed approfondimenti che troverete in altri articoli dedicati! Infatti è vero che “coloro che si divertono imparano di più “ e per questo, essendo un’ attività pratica é molto attraente e di grande efficacia nel potenziamento di queste funzioni oltre che nelle capacità relazionali.

“Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido”

(Albert Einstein)

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